PRESENTAZIONE
Non so niente di Pietro Sarzana più di quanto facciano sapere
e lascino immaginare i suoi versi: i quali hanno per fortuna
nella loro immaginazione una concretezza insolita, una visualità
emozionata ma ferma e certa. Per cui il giovane del breve incontro
ferroviario che suscitò simpatia e interesse nella mia stanchezza di
viaggiatore, ora che leggo il suo libro si corona di tutti i complementi
umani e letterari, si profila in un retroterra limpido; tanto più che
Sarzana non dissimula né pasticcia il sentimento, anzi lo lascia vibrare apertamente.
Questo libro si presenta con incantevole freschezza come un primo
– e spero non ultimo – libro: non per ingenuità o inesperienza, ma per le
movenze meravigliate che sono proprie di chi traccia le sensuali e spirituali
coordinate della sua esistenza presente e della futura. Ha questa gioventù,
questa imminenza: che non è né baldanza né sicurezza ma quasi indifesa franchezza.
Così sono anche le sue scelte tecniche: chiare, non furbe, onestamente insistenti
sul ritmo e sul metro dell’endecasillabo – fresca, felice rivelazione, si direbbe.
“Con rabbia e tenerezza” ha intitolato Sarzana. È un autocommento: possiamo
accoglierlo, ma con un avviso al lettore: che troverà più tenerezza che rabbia,
com’è inevitabile in chi si apre così fiduciosamente alla vita e alla poesia.
Mario Luzi